mercoledì 23 marzo 2011

Libia

Lo sapeva..il fucile non avrebbe sparato l’ultimo colpo;
l’ultimo muro di cinta non era ancora stato abbatutto..

Quanti corpi avrebbe ancora trafitto quel pugnale?
Quanto sangue avrebbe ancora percorso quel pugno che lo stringeva?

Faceva molto caldo ed il rosso fuoco delle case bruciate era dello stesso colore della terra ardente, ma quell’esile corpo di nemmeno vent’anni, era gelido e dentro piangeva..
Soffriva perchè assieme al giorno, era morta la pace, fuori e dentro di lui..
No, la guerra non era finita: un altro scontro si preannunciava all’ indomani..

In lui c’era ancora la speranza;
l’unica cosa che lo teneva ancora legato al cordone ombelicale di quel dolce ed aspro mondo che lo aveva partorito.

Nessun commento:

Posta un commento