Si raggomitola e cerca di confondersi fra tante
trema.
Una canzone si accende in lacrime,
come il pungente odore d’incenso di una chiesa;
come una foglia d’autunno..accartocciata con tutti i colori;
come un animale ferito, cerca un qualsiasi appiglio alla vita.
Nessuno più di lei
cerca,
parla,
brucia,
ama,
soffre,
perdona,
grida,
dimentica,
Ti rispetta.
venerdì 25 marzo 2011
mercoledì 23 marzo 2011
Libia
Lo sapeva..il fucile non avrebbe sparato l’ultimo colpo;
l’ultimo muro di cinta non era ancora stato abbatutto..
Quanti corpi avrebbe ancora trafitto quel pugnale?
Quanto sangue avrebbe ancora percorso quel pugno che lo stringeva?
Faceva molto caldo ed il rosso fuoco delle case bruciate era dello stesso colore della terra ardente, ma quell’esile corpo di nemmeno vent’anni, era gelido e dentro piangeva..
Soffriva perchè assieme al giorno, era morta la pace, fuori e dentro di lui..
No, la guerra non era finita: un altro scontro si preannunciava all’ indomani..
In lui c’era ancora la speranza;
l’unica cosa che lo teneva ancora legato al cordone ombelicale di quel dolce ed aspro mondo che lo aveva partorito.
l’ultimo muro di cinta non era ancora stato abbatutto..
Quanti corpi avrebbe ancora trafitto quel pugnale?
Quanto sangue avrebbe ancora percorso quel pugno che lo stringeva?
Faceva molto caldo ed il rosso fuoco delle case bruciate era dello stesso colore della terra ardente, ma quell’esile corpo di nemmeno vent’anni, era gelido e dentro piangeva..
Soffriva perchè assieme al giorno, era morta la pace, fuori e dentro di lui..
No, la guerra non era finita: un altro scontro si preannunciava all’ indomani..
In lui c’era ancora la speranza;
l’unica cosa che lo teneva ancora legato al cordone ombelicale di quel dolce ed aspro mondo che lo aveva partorito.
101007
Stagno di colla
densa l’acqua
immergo nel vischio
la mano s’affloscia
densa
dentro
Polpastrelli incatramati
alghe attorcigliano
incastrate le dita
Raccolgo sassi
dal nero fondo
li chiudo in un barattolo
con sopra scritto
...
densa l’acqua
immergo nel vischio
la mano s’affloscia
densa
dentro
Polpastrelli incatramati
alghe attorcigliano
incastrate le dita
Raccolgo sassi
dal nero fondo
li chiudo in un barattolo
con sopra scritto
...
venerdì 18 marzo 2011
Petra البتراء
Osservo le tua forma affusolata
rapita
da forme rosse quasi astratte
dal tuo marmoreo sguardo
Il profilo che mi mostri
è una sinuosa linea di orientale fermezza
quasi respiro il tuo passato
la pena, il pianto e l’armonia dei tuoi anni
Il tuo volto è il fantasma
di un tempo lontano ed immemore
che fu abile artigiano e poeta nel raccontarti
dove anche la terra ti modellò e ti fu madre
Ma tu rimarrai sempre nascosta e deserta
una linea di donna fra le rocce
fra le dune che insabbiarono il tuo nome
Petra che di pietra hai gli occhi.
rapita
da forme rosse quasi astratte
dal tuo marmoreo sguardo
Il profilo che mi mostri
è una sinuosa linea di orientale fermezza
quasi respiro il tuo passato
la pena, il pianto e l’armonia dei tuoi anni
Il tuo volto è il fantasma
di un tempo lontano ed immemore
che fu abile artigiano e poeta nel raccontarti
dove anche la terra ti modellò e ti fu madre
Ma tu rimarrai sempre nascosta e deserta
una linea di donna fra le rocce
fra le dune che insabbiarono il tuo nome
Petra che di pietra hai gli occhi.
T(h)E NEL BOSCO
“Una volta su questo tavolo ho fatto l’amore con lei”...
Subito frames iniziano a susseguirsi nella mia testa.
Immagini dense, veloci e schiaccianti..(intrecciati i loro corpi liquidi, di respiri impregnati)..
Mi viene da piangere e quella volta l’ho fatto parlandole di qualcun altro; un modo come un altro per bendarsi le le ferite.
(Lo stomaco è comunque incazzato mentre la pellicola continua a scorrere e l’aria immaginavo, ancora piena dei loro umori)...
Tutte pare.
Lei era lì, due occhi a cui aprirsi,calamite inondate di poesia, dove affondare e morire..lumini vetrosi e sconosciuti.
L’avevo vista il giorno prima e la marea saliva.
Acqua..
(anche dall’alto)ma non sono lacrime..è solo la pioggia che inizia a scendere (cazzo)..
Quel riparo rende statico il momento..osservo la tovaglia in plastica bucata e macchiata di ruggine che gocciola dai fori nella lamiera.
piove dentro..
(anche dalla tettoia)
Io seduta e lei sul tavolo appoggiata sopra di me..
(speriamo non smetta di piovere)
“Slavaja” sussurro sorridendo."Non capisce ciò che dico"?
Eppure le nostre parole mi han portata li, trascinata sui binari da Venezia al Ticino: frasi e acqua che scorrevano impetuosi fra i nostri cuori, acidopioggia e odore del suo collo.
Era già nella mia testa prima che la vedessi..
Con la ruota della sua bici stava già scalfendo in maniera indelebile l’asfalto nel mio piccolo cuore..
Mi ritorna il sapore di pelle salata, mancato per colpa di un cellulare sugli scogli croati..dove li la notte, il saccoapelo era la mia tana e l’Isola di Tito di fronte.
Lei pedalava in strada verso di me ed il mio sguardo ad immaginare la sua ombra arrivare.
Tanta la voglia di condividerci..di impararci.
Adesso eravamo li coi cuori intimoriti a spogliarsi, a sfiorarci i nasi protesi verso un bacio.
Eccolo, silenzioso e lento, umidodirespiri ed il calore dei corpi che si stempera in un abbraccio.
L’unirsi di lingue e la terra a comprimerci, ad unirci e a nutrirla..e forse quel momento fu amore.
(Quale miglior alleato alla paura?)
Paura che fa tornare i pensieri malati e avidi..che cavolo sto facendo?
Ma no dai..non può solo voler scopare una che ti stringe nella pioggia..
mi abbandono? forse un pò..
affoga nella bellezza venetabimba nel boscolombardo un pomeriggio d’ottobre..i sogni nessuno te li può rubare!
(Smette di piovere)
Ma dalla lamiera ci gocciola addosso la ruggine, come se per noi non fosse giusto smettere..
in silenzio ancora i nostri corpi
eravamo solo cuore, fiati, colore e terra.
Quel giorno non capii che l’avrei amata.
forse lo sapevo già.
Ecco appunto.
Subito frames iniziano a susseguirsi nella mia testa.
Immagini dense, veloci e schiaccianti..(intrecciati i loro corpi liquidi, di respiri impregnati)..
Mi viene da piangere e quella volta l’ho fatto parlandole di qualcun altro; un modo come un altro per bendarsi le le ferite.
(Lo stomaco è comunque incazzato mentre la pellicola continua a scorrere e l’aria immaginavo, ancora piena dei loro umori)...
Tutte pare.
Lei era lì, due occhi a cui aprirsi,calamite inondate di poesia, dove affondare e morire..lumini vetrosi e sconosciuti.
L’avevo vista il giorno prima e la marea saliva.
Acqua..
(anche dall’alto)ma non sono lacrime..è solo la pioggia che inizia a scendere (cazzo)..
Quel riparo rende statico il momento..osservo la tovaglia in plastica bucata e macchiata di ruggine che gocciola dai fori nella lamiera.
piove dentro..
(anche dalla tettoia)
Io seduta e lei sul tavolo appoggiata sopra di me..
(speriamo non smetta di piovere)
“Slavaja” sussurro sorridendo."Non capisce ciò che dico"?
Eppure le nostre parole mi han portata li, trascinata sui binari da Venezia al Ticino: frasi e acqua che scorrevano impetuosi fra i nostri cuori, acidopioggia e odore del suo collo.
Era già nella mia testa prima che la vedessi..
Con la ruota della sua bici stava già scalfendo in maniera indelebile l’asfalto nel mio piccolo cuore..
Mi ritorna il sapore di pelle salata, mancato per colpa di un cellulare sugli scogli croati..dove li la notte, il saccoapelo era la mia tana e l’Isola di Tito di fronte.
Lei pedalava in strada verso di me ed il mio sguardo ad immaginare la sua ombra arrivare.
Tanta la voglia di condividerci..di impararci.
Adesso eravamo li coi cuori intimoriti a spogliarsi, a sfiorarci i nasi protesi verso un bacio.
Eccolo, silenzioso e lento, umidodirespiri ed il calore dei corpi che si stempera in un abbraccio.
L’unirsi di lingue e la terra a comprimerci, ad unirci e a nutrirla..e forse quel momento fu amore.
(Quale miglior alleato alla paura?)
Paura che fa tornare i pensieri malati e avidi..che cavolo sto facendo?
Ma no dai..non può solo voler scopare una che ti stringe nella pioggia..
mi abbandono? forse un pò..
affoga nella bellezza venetabimba nel boscolombardo un pomeriggio d’ottobre..i sogni nessuno te li può rubare!
(Smette di piovere)
Ma dalla lamiera ci gocciola addosso la ruggine, come se per noi non fosse giusto smettere..
in silenzio ancora i nostri corpi
eravamo solo cuore, fiati, colore e terra.
Quel giorno non capii che l’avrei amata.
forse lo sapevo già.
Ecco appunto.
martedì 15 marzo 2011
ls-sb
Pastiglie di vita..
pere di sostanza
dando un senso
dando un sesso
alla vorticosa danza.
vita fuori
vita intorno
vedo forme
fra cortecce
gocce di esistenza
pensieri ed impazienza
potenza potenza potenza!!
pere di sostanza
dando un senso
dando un sesso
alla vorticosa danza.
vita fuori
vita intorno
vedo forme
fra cortecce
gocce di esistenza
pensieri ed impazienza
potenza potenza potenza!!
ORA..QUI
Disseta le mie dita un nettare incontenibile
che si esaspera in poesia.
Parole buttate su pagine di inconsistente squallore
per non saper parlare
per non saper cantare.
Pensieri sublimi d’introspezione
la tua condizione
tu nuda qui.
Le tue barriere
le mie mani dentro te.
Le tue radici
la mia lingua dentro te.
Drammatico straziante soffocante orgasmico respiro.
che si esaspera in poesia.
Parole buttate su pagine di inconsistente squallore
per non saper parlare
per non saper cantare.
Pensieri sublimi d’introspezione
la tua condizione
tu nuda qui.
Le tue barriere
le mie mani dentro te.
Le tue radici
la mia lingua dentro te.
Drammatico straziante soffocante orgasmico respiro.
011129_2
svanisce tacita una poesia d’autunno.
Una foglia pesa
un pensiero cade a pezzi.
La mia mente affoga insieme al mondo
sospirando
invocando.
Un gelido tremore mi sfiora.
Un ululato tormento ghirlanda il mio petto
in un suffragarsi di citazioni,
di frasi strappate messe assieme
in modo casuale.
Pensiero consumato, affannato, scarno..
..denso soltanto di quel tepore dimenticato
del sole matuttino.
Una foglia pesa
un pensiero cade a pezzi.
La mia mente affoga insieme al mondo
sospirando
invocando.
Un gelido tremore mi sfiora.
Un ululato tormento ghirlanda il mio petto
in un suffragarsi di citazioni,
di frasi strappate messe assieme
in modo casuale.
Pensiero consumato, affannato, scarno..
..denso soltanto di quel tepore dimenticato
del sole matuttino.
venerdì 11 marzo 2011
mercoledì 9 marzo 2011
Orme
Immagina di camminare con me
lungo quelle strade
quei prati
quei tramonti
immagina il vento fra le dita
mentre alzi le braccia al cielo
cercando di prendere le nuvole
immagina la vita
che sognavamo un anno fa
quasi per gioco
la puoi cullare tra le mani.
stringiti le braccia
e senti il freddo che c’è attrono a te
stringi le Tue braccia
e creati una tana di desideri
speranze
colori
passo passo.
lungo quelle strade
quei prati
quei tramonti
immagina il vento fra le dita
mentre alzi le braccia al cielo
cercando di prendere le nuvole
immagina la vita
che sognavamo un anno fa
quasi per gioco
la puoi cullare tra le mani.
stringiti le braccia
e senti il freddo che c’è attrono a te
stringi le Tue braccia
e creati una tana di desideri
speranze
colori
passo passo.
martedì 8 marzo 2011
Dans l'attente de
Attesa vista attraverso un vetro.
l’aspettare di veder apparire qualcuno al di là di esso.
A venezia qualcuno potrebbe arrivare via terra o via mare:
qui l’attesa diventa duplice..
Si può attendere anche un ritorno.
Ha un sapore diverso.
azHa il colore dei ricordi,delle esperienze.
Qui tutto diventa denso
nei canali
vene della vita.
l’aspettare di veder apparire qualcuno al di là di esso.
A venezia qualcuno potrebbe arrivare via terra o via mare:
qui l’attesa diventa duplice..
Si può attendere anche un ritorno.
Ha un sapore diverso.
azHa il colore dei ricordi,delle esperienze.
Qui tutto diventa denso
nei canali
vene della vita.
faccio due passi
Io l’ho vista una volta
cadere la neve
rapiva i miei occhi
in soffici lacrime
Bianco luna i miei sogni
il colore del mondo
riunito in un fiocco
per celebrare te
Era neve croccante
sotto i miei passi
ovattava i pensieri
rendeva tutto più simile
a ciò che volevi tu
tu che sei stata la neve
ti scioglievi solo in me
come si stava li dentro?
Hai imperlato il mio viso
dei fiocchi più belli
dei fiocchi più sporchi
ora splendo di più
cadere la neve
rapiva i miei occhi
in soffici lacrime
Bianco luna i miei sogni
il colore del mondo
riunito in un fiocco
per celebrare te
Era neve croccante
sotto i miei passi
ovattava i pensieri
rendeva tutto più simile
a ciò che volevi tu
tu che sei stata la neve
ti scioglievi solo in me
come si stava li dentro?
Hai imperlato il mio viso
dei fiocchi più belli
dei fiocchi più sporchi
ora splendo di più
venerdì 4 marzo 2011
P
Sarà perché oggi è domenica
sarà perchè fuori piove
sarà perché dentro di me
qualcosa esplode!!
Sarà perché oggi è domenica
saranno i colori negli occhi tuoi
saranno quei piccoli passi miei
sarà sarà sarà
dentro di me
un vento
spiega le mie ali,
dentro di me
qualcosa cambia..
sono in trasformazione evoluzione
la mia pelle sta mutando
sta uscendo
P
sarà perchè fuori piove
sarà perché dentro di me
qualcosa esplode!!
Sarà perché oggi è domenica
saranno i colori negli occhi tuoi
saranno quei piccoli passi miei
sarà sarà sarà
dentro di me
un vento
spiega le mie ali,
dentro di me
qualcosa cambia..
sono in trasformazione evoluzione
la mia pelle sta mutando
sta uscendo
P
connessioni
Matematica
constatazione
tu
non sei qui
perché hai deciso
di sovrapporre
numeri
così
e allora scardini
meccanismi atavici
pensieri cosmici
sterile compagnia
i miei giorni, calcoli
i miei pensieri, formulo
nella notte
integrali
sotto radici di alberi equazionali
matematico pensiero
e lo sterile cuore
tuo
E se Uno è il contrario di Due,
Due è il contrario di noi
due
unità.
constatazione
tu
non sei qui
perché hai deciso
di sovrapporre
numeri
così
e allora scardini
meccanismi atavici
pensieri cosmici
sterile compagnia
i miei giorni, calcoli
i miei pensieri, formulo
nella notte
integrali
sotto radici di alberi equazionali
matematico pensiero
e lo sterile cuore
tuo
E se Uno è il contrario di Due,
Due è il contrario di noi
due
unità.
venerdì 25 febbraio 2011
questa sono io
fa parte di me
pensieri parole
stagioni e paure
Ho messo un annuncio sul giornale
cerco un garage per parcheggiare mostri
capitoni paranoici scarpe vecchie di bugie
tentacoli ragnatele vischio di pensieri
Ho segnato con un evidenziatore
le frasi di quel libro che ho comprato
c’erano se, c’erano ma, c’erano sogni
c’eri tu con un palloncino in mano
vendesi tutto
per cessata attività intellettuale.
fa parte di me
pensieri parole
stagioni e paure
Ho messo un annuncio sul giornale
cerco un garage per parcheggiare mostri
capitoni paranoici scarpe vecchie di bugie
tentacoli ragnatele vischio di pensieri
Ho segnato con un evidenziatore
le frasi di quel libro che ho comprato
c’erano se, c’erano ma, c’erano sogni
c’eri tu con un palloncino in mano
vendesi tutto
per cessata attività intellettuale.
martedì 1 febbraio 2011
sabato 15 gennaio 2011
ARGENTINA
Il suono del violino, portato da questo vento caldo ed umido
rende la tua espressione cosi latinamente drammatica
sgretola ciò che da tempo celi nei tuoi pensieri
e ti mostra a me in tutta la tua viva ed erotica nudità
quel foulard rosso
arabesca le tue pieghe;
i tuoi occhi sono per me un tormento
un’aspra scansione
del tempo passato nell’attenderti
Sei insurrezione sale dalle viscere
sei profondità di sangue
sei respiro,
ansimo,
lamento..
una danza vorticosa..
un amaranto tumulto di passionalità
incosciente,
incalzante,
di note
naufrago tango.
rende la tua espressione cosi latinamente drammatica
sgretola ciò che da tempo celi nei tuoi pensieri
e ti mostra a me in tutta la tua viva ed erotica nudità
quel foulard rosso
arabesca le tue pieghe;
i tuoi occhi sono per me un tormento
un’aspra scansione
del tempo passato nell’attenderti
Sei insurrezione sale dalle viscere
sei profondità di sangue
sei respiro,
ansimo,
lamento..
una danza vorticosa..
un amaranto tumulto di passionalità
incosciente,
incalzante,
di note
naufrago tango.
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